Cosa sono le successioni ereditarie? in cosa di differenziano dalle successioni non mortis causa? da che norme sono regolate?
In questo articolo cercheremo di rispondere a queste ed ad altre domande in tema di successioni ereditarie.
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Che cosa sono le successioni ereditarie?
Sono definite successioni ereditarie tutte quelle ipotesi in cui dei soggetti subentrano nei rapporti attivi e passivi altrui a causa della morte della persona.
Infatti, quando un soggetto muore, i rapporti a lui facenti capo sono traferiti agli eredi di questo.
Nell’ambito delle successioni ereditarie è possibile distinguere le successioni testamentarie, le successioni legittime e le successioni miste.
La successione ereditaria testamentaria.
La successione testamentaria è il trasferimento dei rapporti attivi e passivi dal de cuius agli eredi in base a quanto stabilito nelle disposizioni testamentarie.
Pertanto, affinché si possa aprire una successione testamentaria, è necessario che il soggetto defunto abbia redatto testamento ai sensi dell’art. 587 del c.c..
A tal proposito, il nostro ordinamento ha previsto tre diversi tipi di testamento: il testamento pubblico, il testamento olografo ai sensi dell’art. 602 del c.c. e il testamento segreto ex art. 604 del c.c..
Qualunque tipo di testamento apre una successione testamentaria, con la necessità che si proceda alla pubblicazione o alla registrazione di tale atto.
Invero, se si tratta di un testamento olografo, per l’apertura della successione testamentaria, sarà necessario che i chiamati all’eredità procedano alla sua pubblicazione tramite l’intervento di un Notaio.
Invece, per i testamenti segreti e i testamenti pubblici l’apertura della successione avverrà tramite la loro registrazione; in tal caso è necessario che i chiamati all’eredità informino i Notaio della morte del testatore.
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La successione ereditaria legittima.
La successione legittima, secondo l’art. 565 del c.c., si ha quando il trasferimento dei rapporti del defunto è regolata interamente dalla Legge, mancando un testamento.
In tal caso, la legge prevede sia la quota sia coloro che sono chiamati a succedere.
Solitamente, i primi chiamati a succedere ad un soggetto sono i figli e il coniuge del defunto.
In mancanza dei figli, saranno chiamati all’eredità il coniuge e gli ascendenti.
I figli , il coniuge e gli ascendenti sono definiti dalla legge “legittimari“.
Nel caso in cui manchino tali soggetti, allora succederanno i parenti del defunto fino al sesto grado ed infine lo Stato.
Nella successione ereditaria legittima lo Stato prevede anche le quote ereditarie.
Facciamo qualche esempio.
Se un soggetto muore lasciando a se il coniuge e due figli, al coniuge andrà 1/3 del patrimonio, mentre ai figli i 2/3 da dividere in parte uguali ai sensi dell’art. 566 del c.c..
Invece, nel caso in cui un soggetto muore senza figli, allora i 2/3 del patrimonio andrà al coniuge e 1/3 ai genitori del de cuius.
Se, infine un soggetto muore senza coniuge, figli e ascendenti, allora il suo patrimonio sarà diviso in parti uguali tra i fratelli.
Nel caso in cui, infine, non avesse fratelli, allora succederanno in ordine, gli zii, poi i cugini fino al sesto grado.
Si ricorda, a tal proposito, che nel caso di successione di parenti collaterali non opererà la rappresentazione, ma l’erede più prossimo escluderà la successione di quello successivo.
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La successione ereditaria mista.
La successione ereditaria mista si aprirà quando il defunto non ha disposto dell’intero patrimonio nel testamento.
In tal caso, la parte del patrimonio che non è stata oggetto di disposizione testamentaria sarà regolata dalla legge.
Quindi, in tale ipotesi, si apriranno contemporaneamente la successione ereditaria testamentaria e la successione ereditaria legittima.
Ma quando materialmente si può avere una successione ereditaria mista?
Facciamo degli esempi.
Un soggetto scrive un testamento indicando due immobili. Quando muore, però, lascia a se tre immobili. Cosa succede in questo caso?
Questa ipotesi è meno rara di quanto uno creda.
Infatti, alcune volte un soggetto può non indicare dei beni per mera dimenticanza, oppure perché entrano a far parte del suo patrimonio solo dopo aver fatto testamento.
In questo caso, i beni che non sono rientrati nel testamento saranno divisi tra gli eredi attraverso la successione legittima e non quella testamentaria.
Quindi, riprendendo l’ipotesi di poco fa, l’immobile non indicato nel testamento sarà cos’ suddiviso: 1/3 al coniuge e 2/3 ai figli.
Ovviamente, sempre se il defunto non era in regime di comunione dei beni con il coniuge.
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Conclusioni
Le successioni ereditarie possono essere diverse e ciascun tipo è regolato da una normativa diversa.
Tali successioni possono risultare complicate e dare luogo a difficili contrasti familiari.
Per questo motivo, è sempre meglio rivolgersi a soggetti esperti in materia che potranno consigliare il dar farsi con una corretta applicazione delle norme in materia di successione.
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