Accettazione Eredità
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Rinuncia all'Eredità, ecco come agire
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Tutto quello che devi sapere su: Rinuncia Eredità
Rinuncia all’Eredità: cos’è e come funziona
La rinuncia all’eredità è una dichiarazione mediante la quale un soggetto dichiara di non voler diventare erede.
Diversamente dall’accettazione dell’eredità che, come abbiamo visto, può essere anche tacita, la rinuncia deve essere fatta per iscritto innanzi al Tribunale o ad un Notaio.
Attraverso tale dichiarazione il soggetto non eredità succede né nei rapporti attivi, quindi non eredita nessun bene del defunto, né nei rapporti passivi, non dovendo in tal modo rispondere dei debiti contratti dal de cuius in vita.
Modi e forme di Rinuncia all’Eredità
Come abbiamo detto in precedenza, possono essere diverse le ragioni sottese alla rinuncia, prima fra tutte la necessità di non ereditare eventuali debiti del defunto, soprattutto nel caso in cui quest’ultimo è deceduto privo di patrimonio.
In questo caso, è consigliabile procedere alla rinuncia; essa può essere fatta tramite atto notarile o presso il Tribunale territorialmente competente.
Ovviamente, nel caso decidiate di affidarvi ad un Notaio, i prezzi potranno variare in base al professionista, ma dovrebbero aggirarsi intorno agli €800,00 (€ ottocento/00).
Invece, i costi saranno più contenuti se deciderete di recarvi in Tribunale; in tal caso è previsto il versamento di € 200,00 (€ duecento/00) all’Agenzia delle Entrate tramite modello F24 per la tassa di registrazione a cui andrà aggiunta una marca di bollo di € 16,00 da apporre sull’atto.
Si sottolinea che il Tribunale competente per ricevere la rinuncia è quello nella cui circoscrizione aveva domicilio il soggetto per cui state rinunciando.
I documenti necessari da allegare alla rinuncia sono i seguenti:
- certificato di morte e dichiarazione sostitutiva con l’indicazione dell’ultima residenza del defunto;
- copia del documento di riconoscimento e del codice fiscale del defunto;
- copia del documento di riconoscimento e del codice fiscale del rinunciante;
- nel caso in cui esiste un testamento, verbale di pubblicazione del testamento.
Chi subentra in caso di Rinuncia all’Eredità
In caso di rinuncia di un soggetto, subentra chi è chiamato a succedergli in ragione del rapporto di parentela con il de cuius. Come abbiamo avuto il modo di vedere, sono chiamati a succedere ad un soggetto in primo luogo il coniuge, i figli (anche quelli nati fuori dal matrimonio), poi gli ascendenti, i collaterali, gli altri parenti fino al sesto grado ed infine lo Stato; questo significa che i discendenti, gli ascendenti, i collaterali e gli altri parenti fino al sesto grado concorreranno alla divisione dell’eredità solo nel caso in cui il soggetto sia deceduto senza figli.
Quindi, a chi va l’eredità in caso di rinuncia da parte di uno di questi soggetti?
Facciamo qualche esempio pratico.
Un soggetto muore privo di coniuge e con 2 figli; in questo caso, se uno dei figli rinuncia, la sua quota ereditaria spetterà ai figli del rinunciante se presenti, oppure verrà assorbita dalla quota del figlio non rinunciante.
Facciamo un altro esempio.
Un soggetto muore lasciando coniuge, figli e genitori. Nel caso in cui il coniuge e i figli decidono di non rinunciare, nessuna eredità andrà ai genitori; viceversa se i figli decidono di rinunciare all’eredità del genitore, una quota di tali beni sarà ereditata dai genitori del de cuius.
Come è facile comprendere, la ricostruzione dell’asse ereditario e dei soggetti chiamati ad ereditare non è sempre agevole, soprattutto in caso di assenza di figli e presenza di un gran numero di collaterali; per questo motivo è opportuno rivolgersi ad un esperto, anche al fine di comprendere se vi sia stata o meno una lesione della vostra quota ereditaria.
Quando fare la Rinuncia all’Eredità
Come già detto, quando si assume la qualità di eredi si subentra nei rapporti passivi e attivi del defunto; questo significa che se il soggetto era proprietario di un immobile acquisterete automaticamente la titolarità del bene, ma se il defunto aveva contratto dei debiti, sarete chiamati a rispondere di tali debiti con il vostro patrimonio, presente e futuro, anche se il patrimonio ereditario ammonta a zero.
Pertanto, in presenza di numerosi debiti e di uno scarso patrimonio ereditario, si consiglia di procedere alla rinuncia delle eredità, al fine di evitare di dover subire nel corso degli anni spiacevoli espropriazione mobiliari ed immobiliari da parte dei creditori del de cuius.
Esistono, tuttavia, alcuni diritti intrasmissibili, in quanto legati alla persona deceduta; sono i diritti della personalità ovvero crediti di natura personale, il diritto di uso, abitazione e usufrutto, i diritti legati alle peculiarità della persona, come i contratti di lavoro, il diritto agli alimenti, ma anche sanzioni amministrative legate al principio della personalità del reo.
Tali diritti e obbligazioni, essendo strettamente collegate alla persona, sono destinati ad estinguersi con la morte del soggetto.
La distinzione, però, molto spesso non è semplice e occorre, di volta in volta, verificare la trasmissibilità del diritto in capo all’erede; per questo motivo si consiglia di rivolgersi ad un esperto in grado di valutare la natura del debito e la relativa trasmissibilità o meno in capo all’erede.
Rinuncia all’Eredità, conclusioni
La rinuncia è un atto formale, revocabile, attraverso il quale un soggetto decide di non voler succedere nei rapporti attivi e passivi del defunto.
Le motivazioni a supporto di tale scelta possono essere diverse: la presenza di ingenti debiti ereditari, la volontà di non voler dare seguito all’attività svolta dal defunto o, ancora, di non voler procedere all’adempimento di tutti quei oneri fiscali richiesti in caso di accettazione dell’eredità.
Ovviamente, la scelta se accettare o meno l’eredità è rimessa al libero arbitrio della persona chiamata all’eredità; tuttavia, si consiglia sempre di valutare, anche in presenza di debiti ereditari, la possibilità di procedere ad un’accettazione con beneficio d’inventario, soprattutto se nell’asse ereditario ricadono beni immobiliari.
Infatti, attraverso una serie di cautele, è possibile accettare l’eredità senza correre il rischio di dover rispondere delle passività con il proprio patrimonio; per tali ragioni, si consiglia di consultare un professionista che provvederà, attraverso la consultazione di diverse banche dati, alla corretta ricostruzione dell’asse ereditario, onde evitare sgradevoli ed evitabili perdite patrimoniali.
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